giovedì 7 novembre 2013

Le Parlamentarie del M5S in Puglia son state truccate e pilotate?

Paladini della trasparenza, del "noi siamo contro l'inciucio" e del "i Parlamentari devono rispondere solo e soltanto ai loro datori di lavoro, i cittadini", per non parlare del "noi siamo onesti". Ma è così? Non tutti a quanto pare.

Come riportato da un documento di Repubblica, sembra dalle conversazioni fra i grillini pugliesi che le "Primarie" o "Parlamentarie" del M5S in Puglia siano state "pilotate".

Una sintesi del fatto è apparsa sulla pagina di "Adele Gambaro GAP Gruppi di Azione Popolare", con screenshot delle conversazioni allegato:


 ''PARLAMENTARIE'' COL TRUCCO...
Lo screenshot riporta una conversazione, nella quale sono coinvolti i parlamentari del movimento 5 stelle: Barbara Lezzi, Maurizio Buccarella, Diego De Lorenzis, assieme ad altri attivisti.
Dalla conversazione si capisce chiaramente che le "parlamentarie" sono state pilotate, con i nomi decisi dalla corrente di partito più furba ed estremista, alla faccia di tutti i moderati che credevano nella paventata trasparenza e nella possibilità di "contare" con il proprio voto.
Dulcis in fundo, la conversazione termina con dichiarazioni omofobe contro un attivista di Monopoli (BA), la cui candidatura è stata boicottata a causa del suo orientamento sessuale.
Per ragioni di spazio, non viene riportata l'intera conversazione, ma le parti salienti. Si suggerisce di scaricare e leggere la conversazione per intero, anche qualora non dovesse risultare molto leggibile lo screenshot, cliccando il seguente link, usato anche come fonte di questa informazione: http://download.repubblica.it/pdf/repubblica-bari/2013/parlamentarie.pdf
Le regole scritte delle parlamentarie prevedevano che "bisogna evitare che (ndr: il voto) sia pilotato (...) Dobbiamo evitare la replica delle congreghe partitiche su base locale create per favorire uno o più candidati a scapito di tutti gli altri. Chi cercherà di pilotare il voto sarà diffidato ed escluso dalle votazioni, sia che si tratti di candidato che di votante."
Evidentemente, alla luce dei fatti accaduti, queste regole servivano essenzialmente a due motivi:
1) dare solo l'apparenza di trasparenza e di correttezza, che, invece, non c'erano;
2) svantaggiare i moderati che, rispettando le regole, sarebbero stati sopraffatti ed avrebbero ottenuto un numero minore di candidature.
Si spiega così com'è potuto accadere che gli estremisti (ortodossi o talebani, come li vogliamo chiamare) del Movimento, pur essendo una minoranza, abbiano ottenuto la stragrande maggioranza dei parlamentari eletti.
Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.

Capito l'onestà a 5 stelle?

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