giovedì 21 luglio 2016

Di Maio e la lobby dei malati di cancro

Di Maio, il grillino "intelligente". Il (probabile) futuro candidato premier del Movimento 5 Stelle. Quello che piace alla gggente, belloccio, calmo, elegante. Quello che fa della diplomazia la sua arma, cercando di essere il meno impulsivo possibile, in un movimento in cui l'impulsività la fa da padrona. Quello meno teatrale di tutti. Quello che piace anche alla parte più moderata dei grillini.

Ecco, Di Maio, oggi se ne è uscito con questa dichiarazione:

"Io non ce l'ho con le lobbies. Esiste la lobby dei petrolieri e quella degli ambientalisti, quella dei malati di cancro e quella degli inceneritori. Il problema è la politica senza spina dorsale, che si presta sempre alle solite logiche dei potentati economici decotti. "

Non ci credete? E' proprio sulla sua fanpage:


Eh, si sa...sti malati di cancro sono una lobby potentissima, al pari dei petrolieri ed inceneritori. Ed è giusto porla a fianco a quelle, nello stesso elenco.

E attenzione, se lo critichiamo per questo...siamo dei piddini che "strumentalizzano ad arte" le parole del povero Di Maio.

La colpa è sempre degli altri che sono malfidenti....

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lunedì 11 luglio 2016

Beppe Grillo supplica i fratelli tedeschi di invaderci

Il M5S, con Beppe Grillo in testa, negli ultimi anni è il primo oppositore alla politiche Europee e alla "dittatura tedesca" che, secondo loro, starebbe contribuendo all'affossamento del nostro Bel Paese.
Curioso che coloro i quali si ponevano come l'alternativa alla classe politica italiana, colpevole di aver distrutto l'Italia, oggi diano la colpa di tutto a tedeschi e UE, salvando de facto i politicanti che tanto hanno criticato.
Oggi imputano loro di essere "solo" complici, mentre prima erano proprio i responsabili diretti del disastro italico, tanto che...tenetevi...Beppe Grillo sul suo blog invocava l'aiuto proprio dei "fratelli tedeschi", supplicandoli di invaderci al fine di liberarci da quella classe politica corrotta ed incapace che ci stava governando.

Non ci credete?

Edizione del 14 febbraio 2008 del DIE ZEIT, tradotta pure sul Blog del comico:

"L’Italia lancia un appello ai fratelli tedeschi. Dichiarateci guerra. Ci arrenderemo volentieri. Non dovrete sparare neppure un colpo di fucile. Lanceremo violacciocche e mimose ai vostri Franz e Gunther in sfilata. Siete la nostra ultima speranza. Intanto, mentre riflettete e preparate i vostri carri armati, vorremmo che vi prendeste cura dei nostri dipendenti pubblici. Ogni giorno vi inviamo i nostri rifiuti dalla Campania in treno. I nostri politici sono rifiuti tossici, basta aggiungere qualche vagone in più, ben chiuso per farli arrivare a Berlino o a Colonia. Prendete anche loro per favore. All’arrivo termovalorizzateli subito, sono contagiosi più dell’Ebola e della febbre del Nilo. Vi pagheremo bene. Vi do la mia parola che non avrete in cambio bond della Parmalat, il più grande fallimento della Storia, o della Cirio e neppure azioni dell’Alitalia, che perde un milione di euro al giorno. Posso rassicurarvi anche sui titoli di Stato: non faranno parte del compenso. L’Italia ha il debito pubblico più grande di Europa, circa 1.626 miliardi di euro. Se dovesse rimborsare tutti i BOT e i CCT lo Stato italiano dichiarerebbe bancarotta e la gente sparerebbe per le strade.
Vorrei suggerirvi qualche nome per i passeggeri dei vagoni piombati. Molti li conoscete, sono famosi anche all’estero come Berlusconi che ha offeso un vostro rappresentante alla Comunità Europea dandogli del kapò. Un uomo che si è fatto da solo con un piccolo aiuto da parte degli amici. In Italia l’amicizia è sacra e se gli amici si chiamano Bettino Craxi, morto latitante in Tunisia, o Marcello Dell’Utri, condannato per frode fiscale e false fatturazioni e creatore di Forza Italia, o Licio Gelli, condannato per aver infiltrato la sua organizzazione, la P2, in tutti i settori dello Stato italiano, si può chiudere un occhio. Gli amici non si tradiscono mai, soprattutto se ricambiano. Craxi, ad esempio, gli ha permesso con un decreto legge ad hoc di disporre di tre canali televisivi nazionali con cui fa propaganda politica per il suo partito e Gelli lo ha iscritto alla sua organizzazione di delinquenti. Berlusconi possiede anche la Mondadori, il più importante gruppo editoriale italiano. Se lo è aggiudicato grazie alla corruzione di giudici del suo avvocato di fiducia, Cesare Previti, poi finito in galera. Se la Merkel possedesse tre televisioni e 40 tra giornali e settimanali non avrebbe bisogno di fare la Grosse Koalition. Alle elezioni avrebbe l’80% dei voti. Perché non glielo proponete?
Il conflitto di interessi da noi è una barzelletta che ci racconta da anni il centro sinistra. I suoi esponenti passano in realtà il loro tempo a parlare di banche e di assicurazioni al telefono, qualcuno va in barca, qualcuno ad Arcore a rassicurare Berlusconi. Si chiamano Violante, Fassino, D’Alema. Gli ultimi due sono sotto indagine da parte della Procura di Milano. Il giudice si chiama Clementina Forleo, i suoi genitori sono morti in uno strano incidente dopo essere stati minacciati e lei è stata fatta passare per matta dai media, messa sotto processo e trasferita. Vorrei che vi prendeste anche Veltroni, il nuovo che ci avanza, un politico formatosi negli anni 70 e riverniciato con i colori del Partito Democratico (PD). Un nuovo brand che sostituisce quello dei Democratici di Sinistra (DS) che aveva rimpiazzato il nome Partito Democratico della Sinistra (PDS) che veniva dopo il Partito Comunista Italiano (PCI). I nostri politici sono come i camaleonti, cambiano nome e colore rimanendo sempre gli stessi. Sperano che gli elettori si dimentichino che la politica italiana è stata la peggiore di Europa negli ultimi vent’anni.
Non vorrei che vi dimenticaste Mastella che vive a Ceppaloni. Un signore che ha fatto divertire il mondo. Lui credeva di fare il ministro della Giustizia, ma era una comparsa. Lo hanno fatto ministro con un lecca lecca gigante e con un incarico preciso: fare l’indulto. Il primo atto del governo Prodi è stato la messa in libertà di 24.000 detenuti e la non messa in carcere di centinaia di funzionari pubblici, legati ai partiti. Mastella ha passato così tanto tempo a farsi fotografare in carcere con i galeotti che loro lo hanno adottato. Si è dovuto dimettere perché sua moglie è finita agli arresti domiciliari per concussione insieme a un numero imprecisato di esponenti del suo partito a conduzione familiare. Dini, un ex presidente del Consiglio, è un rifiuto extra tossico. Ha 77 anni e i suoi organi interni, in particolare il cervello, sono decomposti. La sua bella moglie è stata condannata per bancarotta a due anni e qualche mese. In Italia è un merito e lui ne è giustamente orgoglioso.
Vi chiedo di fare una retata in Parlamento per riempire i vagoni. Troverete 24 condannati in via definitiva per reati che vanno da associazione in banda armata, alla truffa, alla falsa testimonianza, all’associazione mafiosa. Ai magnifici 24 vanno aggiunti i condannati in primo e in secondo grado e i prescritti, in tutto un centinaio di gaglioffi. Prescritto da noi significa che la condanna è arrivata troppo tardi per finire in galera. Il campione mondiale di questo reato è il novantenne Giulio Andreotti, da scortare al binario in carrozzella. E’ stato condannato per contiguità con la mafia, ma a tempo scaduto. Per questo è stato promosso senatore a vita. Forse siete venuti a conoscenza del fatto che il Governatore della Sicilia è stato riconosciuto colpevole in gennaio, per aver favorito alcuni mafiosi, con una condanna a cinque anni, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. Ha mangiato un piatto di cannoli per festeggiare (pensava di prendere molto di più) e poi è stato costretto alle dimissioni. Ma non farà neppure un giorno di galera anche se sarà condannato in via definitiva (da noi ci sono tre gradi di giudizio). Due anni sono abbonati a ogni cittadino e tre sono un grazioso regalo della legge sull’indulto del facondo Mastella (ha un giro vita di 200 centimetri, mangia come un facocero). In compenso Cuffaro entrerà in Parlamento nominato dal suo partito. Infatti, la nostra legge elettorale, imposta con un colpo di mano da Berlusconi prima di mollare la presidenza del Consiglio nel 2006, prevede che deputati e senatori siano nominati dalle segreterie di partito e non eletti dagli italiani. In parlamento ci sono mogli, amanti, impiegati, portaborse, signorsì, pregiudicati, mafiosi, camorristi. Il cittadino può solo fare una croce su un simbolo.
Molti dicono che faremo la fine dell’Argentina, in realtà l’abbiamo già fatta, ma ci vergogniamo a dirlo in giro. Ci sono quasi sei milioni di precari in Italia che lavorano un mese si e uno no. I più fortunati guadagnano 800 euro al mese. Sono ragazzi e ragazze che non avranno mai una pensione. Ogni anno aumentano. L’industria italiana è la Fiat e poco altro. I grossi gruppi sono concessionari dello Stato, autostrade, telecomunicazioni, energia: sono dei monopoli. Gli investimenti stranieri in Italia sono crollati. La Spagna ci ha superato. Nelle classifiche europee siamo sempre penultimi o ultimi, ce la giochiamo ogni volta con la Grecia. L’Italia ha il più alto numero di truffe nei confronti della Comunità Europea. I fondi europei, circa 9 miliardi all’anno, finiscono quasi tutti a tre Regioni italiane, Campania, Calabria e Sicilia, dove comandano Camorra, Ndrangheta e Mafia. Un buco nero di commistioni tra politica e criminalità organizzata. Potrei andare avanti per ore, ma mi manca il coraggio e lo spazio. Fate partire il treno al più presto e invadeteci. Gli italiani sono dalla vostra parte. “Cry for me, Deutschland”. Beppe Grillo"

"La rete non dimentica". Quanto è vero.

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giovedì 7 luglio 2016

Tutte contraddizioni dei grillini su UE e Euro

Ma cosa pensano davvero i grillini dell'Unione Europea e dell'Euro. No perché, noi non lo abbiamo capito.

Sia chiaro, la base degli elettori è molto variegata: si passa dai semplici cittadini stufi della vecchia politica che sperano in un cambiamento e si aggrappano al movimento di Beppe Grillo, ai complottisti più estremisti che vedono complotti, macchinazioni, magheggi ovunque, sentendosi sempre controllati e spiati da chissà quale "master of puppets" che tira i fili e muove i burattini.

Quel che sembra è che i vari leaders/parlamentari cambino idea sui vari argomenti in base a come cambia il vento (o par loro cambiare) della base.

Cosa ne pensano i vari Di Battista, Di Maio, Grillo etc di un referendum per uscire dalla UE (a modi brexit) o dall'Euro?

La risposta è: dipende dal giorno in cui glielo chiedete.



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