I parlamentari grillini si rivoltano e disobbediscono al duo Grillo-Casaleggio. "Finalmente" direbbe qualcuno. Peccato che il tema non sia un'alleanza e un'idea assurda partorita dai due guru ma i soldi e, più precisamente, la rinuncia della diaria che spetta a senatori e deputati.
Sì perchè, come racconta Repubblica:
"Nella loro e-mail il capo politico e il cofondatore del Movimento suggerivano di scegliere delle onlus cui devolvere l'eccedenza, e chiarivano: "I parlamentari devono percepire solo 5.000 euro lordi di indennità e ogni altro rimborso relativo a spese effettivamente sostenute rendicontate periodicamente. La differenza dovrà essere destinata al fondo di solidarietà". I risultati del sondaggio dicono altro. Ieri pomeriggio avevano votato 132 parlamentari su 163. Il 48 per cento chiede che le diarie (quindi tutte le voci accessorie) vengano mantenute completamente, con l'obbligo di rendicontare tutto quel che si spende, ma senza dovere restituire il di più. Lo farà chi vorrà. Ad esempio, se per pasti e albergo un deputato spende in un mese 2mila euro, potrà decidere di tenersi i restanti 1.500, o di metterli nel fondo di solidarietà appositamente creato."
Il 36% ha votato ciò deciso da Grillo-Casaleggio. Minoritarie le altre ipotesi. La maggioranza quindi pare abbia deciso per la volontarietà della restituzione. Il motivo?
""Per il fisco noi prendiamo tutta l'indennità, 10mila euro lordi al mese. Alcuni saranno svantaggiati, ma c'è poco da fare. Ecco perché una parte di noi vuole mantenere le indennità accessorie, per compensare quel che perde in tasse". Che si aggiunge - va ricordato - alla rinuncia all'indennità di fine mandato."
Scusate, ma questo lo sapevate anche prima...o no? Ma allora perchè fare tutti quei discorsi se poi, nella realtà, non sarà così? Dire una cosa e farne un'altra è tipico di quei politici "vecchi, nani e zombie" che tanto criticate (molte volte giustamente, a mio avviso).
E di quanti soldi si parla?
"Si tratta di 3.500 euro di diaria (le spese del mantenimento a Roma, anche per chi ci vive già); 3.690 (4.180 per i senatori) di spese esercizio mandato, quelle che servono per collaboratori (i 5 stelle assumeranno tutti con contratto regolare, e per fare avere 1.500 euro di stipendio a un assistente devono tirarne fuori 2.800); poi 1.000 euro al mese circa, a seconda della distanza casa-aeroporto, per gli spostamenti in taxi (aerei, navi e treni sono rimborsati); infine ci sono 3.098 euro annui di telefono. Alcuni vorrebbero rinunciare alle ultime due voci, almeno su base volontaria. Se ne parlerà in settimana, in assemblea."
Azz...e il tutto è esentasse. Certo, lo dice Repubblica quindi un "pare, ma io non ci credo" alla Crozza è doveroso.
Curioso che, per tutte le altre cose, il regolamente è sacro ed inviolabile quasi fosse la Costituzione, mentre quando si tratta di soldi allora (pare) vanno bene sondaggi ed interpretazioni ....e vengono accettati pure risultati non in linea con il Non Statuto o dettami del guru.
Come sempre, quando si tratta di interessi personali, un'eccezione (pare) la si trova sempre. Nulla di nuovo in quel paese di nome Italia...
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Io penso che anche ai parlamentari "GRILLINI" spetta un compenso giusto come per tutti gli altri parlamentari.
RispondiEliminaPenso anche che questo compenso sia molto sostanzioso.
Quello che non sopporto è la mancanza di trasparenza da parte dei parlamentari dei soldi (del popolo) che prendono e che spendono.
Altro lato "ODIOSO" è la smodata tendenza a ARRAFFARE altri soldi da sporche pratiche da "MANO MORTA", tipica da italiani.
I "GRILLINI" disobbediranno ai loro capoccia che vogliono dare l' impressione di risparmiosi, ma fare il parlamentare a Roma con 4 soldi non è possibile.
Cazzo che sgoop...scritto poi da repubblica...informarsi meglio grazie!!
RispondiEliminaNE discuteranno. Vedremo. Intanto un parte di sicuro la trattengono sennò guadagnano poco o nulla causa tassazione.
EliminaMa questo dovevano saperlo, perchè le tasse si pagano su ciò che ti spetta e non su ciò che tu decidi di prendere. Voglio vedere alla lunga. Ci sarà da ridere.
Si erano impegnati durante la campagna elettorale in tal senso, poi hanno concretizzato la promessa fatta, per coerenza con gli elettori del Movimento. I consiglieri fanno sapere in una nota che tratterranno 5 mila euro lordi mensili e i rimborsi per le spese effettivamente sostenute, tutto il resto lo destineranno ad un fondo di sostegno per le piccole imprese della Lombardia. Solo da questo primo stipendio ricevuto, i 9 consiglieri 5 stelle già restituiranno una somma pari a 100 mila euro. Sul sito web del consigliere Stefano Buffagni è stata pubblicata la sua busta paga reale e quella cosiddetta “virtuale” che calcola uno stipendio mensile di 5mila euro al mese per lui e per gli altri consiglieri.
RispondiEliminaTu nel frattempo continua a leggere repubblica...