Altro che assurdi motivi...
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SottoBlog ironico e provocatorio di Rebel Ekonomist in cui si discutono le teorie assurde dei grillini.
COSA DICE L’ESPERTO – Chiedo a Mario Seminerio, analista e blogger finanziario, cosa ne pensa di questa apertura, e di come vengono presentate le banche – un po’ tipo uomo nero nascosto nell’ombra. “È quello che dice anche Lidia Undiemi, una delle agende rosse. Una che si dichiara studiosa di “economia e diritto” – una nuova disciplina! – e che ripete ossessivamente che si aiutano solo le banche e il meccanismo europeo di stabilità è illegittimo perché l’ha detto Giuseppe Guarino, che una mattina è caduto dal letto e ha deciso che i trattari europei sarebbero illegittimi rispetto alla nostra democrazia. Da allora lei lo ripete in una cantilena ostinata. Ieri era a Ballarò – vale la pena di cercarsi i video. L’avevo invitata a un pubblico contraddittorio, ma mi ha risposto che cercavo di farmi pubblicità a spese sue e la cosa è finita così (mi ha pure bloccato su Twitter). Poche idee ma fisse e tanti slogan, ospite abituale di Floris – e forse non è un caso, è lo standard di quella trasmissione”. Ma a parte questo, signor Seminerio, mi spiega qualcosa sul nesso tra banche e stato? “Se spezzassimo “il nesso tra le banche e lo stato” staremmo meglio: se non si spezza il nesso tra banche e debito sovrano si finisce fatalmente che è il sovrano che si deve prendere in carica il costo del salvataggio delle banche. Come del resto è accaduto in Irlanda e inizialmente in Spagna. Così facendo esplode il deficit e il debito. E poni le premesse per un dissesto futuro. Quindi far pagare agli investitori nelle banche il costo del dissesto ha molto senso, serve a proteggere in futuro i contribuenti. Evitando che debbano svenarsi. Il tentativo di spezzare il legame banco-sovrano, ha molto senso ma non è indolore. Gli azionisti delle banche rischiano di essere spazzati via, così come i creditori e gli obbligazionisti. Chi contesta l’ipotesi di spezzare il nesso tra banche e stati – conclude Seminerio – ha capito davvero poco della crisi”.
SIGNORAGGIO MIO – Dopo il nesso tra banche e stato, il bersaglio di Sibilia è il signoraggio. Chiede sarcasticamente al “signor Letta” se ne ha mai sentito parlare, se ne discute alle riunioni del “club Bilderberg” insieme a Mario Monti, Emma Bonino e Mario Draghi (seguono applausi). Sibilia chiarisce: “gli istituti privati stampano moneta per creare stritolamento, che si chiama debito [...]. Gli istituti privati stampano moneta cedendola in prestito e richiedendo la restituzione con interessi per creare questa spirale di stritolamento che si chiama debito. Il Consiglio europeo è responsabile di un’Europa non fondata sui diritti, non fondata sulla solidarietà tra i popoli, ma di un’Europa fondata sul debito, debito come strumento di schiavitù degli stati [applausi]. Dica questo al presidente Van Rompuy. E poi chi è questo? [Presidente del Consiglio europeo dal 2009] Chi lo ha eletto? [Il Consiglio europeo nel marzo 2012 all’unanimità per il secondo mandato, dall’inizio di giugno 2012 alla fine di novembre 2014]”.
Noi l’abbiamo sentito nominare il signoraggio, eccome se l’abbiamo sentito. Seminerio ne ha scritto più volte, ma gli chiedo se davvero la soluzione di tutti i mali potrebbe essere la ribellione al signoraggio (e sulla Banca d’Italia rimando al suo Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Banca d’Italia ma non avete mai osato chiedere, 31 dicembre 2007).
“La cosa è complessa: il signoraggio esiste ma è una frazione assolutamente infima del totale delle risorse fiscale che un paese può raccogliere nel corso dell’anno: 3-4%. Non posso rispondere in forma di slogan – sarebbe facile in questo modo ma del tutto insoddisfacente. Non si può stampare indefinitamente moneta e dire “vai e compra”. Perché arriva un momento in cui le aspettative di inflazione vengono disancorate, la gente spende sempre più questa moneta fresca di stampa aumentandone la velocità di circolazione: così si crea inflazione. Le aspettative si deteriorano e il signoraggio crolla perché nessuno vuole più detenere banconote stampate. È solo una frazione minima di ciò che uno stato può recuperare, a fianco alle risorse fiscali. Esiste un limite incomprimibile nei cosiddetti saldi reali, cioè nel rapporto tra lo stock nominale di moneta e il livello dei prezzi, dopo il quale si ha una iperinflazione. Chi sostiene che esiste una cosa che si chiama signoraggio che permetterebbe alle banche di fare ciò che vogliono, non ha capito nulla del meccanismo. Purtroppo si continua a rimasticare idiozie molto pop, convinti di aver trovato la soluzione dei mali del mondo. Questa sciocca convinzione li spinge a ripetere ossessivamente presunti colpevoli e facili soluzioni (che non esistono). È il meccanismo del nemico esterno (Bilderberg, banche, la Spectre) da rimuovere chirurgicamente. Un po’ di cospirazionismo superstizioso e un po’ di avversione al concetto di responsabilità individuale, il tutto alimentato dalla nostra matrice cattolica: il risultato è il proiettile d’argento, un riduttore di ansia rispetto alla complessità del mondo. Se sconfiggi il nemico che ti sei scelto, improvvisamente ti ritrovi con una pentola di dobloni d’oro alla fine dell’arcobaleno, montagne di marzapane e il migliore dei mondi possibili. È un potente ansiolitico, funziona sempre”.
“CE LO CHIEDE L’EUROPA” – In chiusura del suo intervento Sibilia nomina il tormentone “ce le chiede l’Europa”, e invita Letta a dire a Van Rompuy “che glielo chiede l’Italia [applausi]. Dica da parte nostra che l’Italia rifiuta il meccanismo europeo di stabilità, un mostro giuridico e anticostituzionale. Dica da parte nostra che riteniamo questa politica di scatole cinese, austerity, di fiscal compact, patto di stabilità non essere la politica dell’Italia. Dica da parte nostra che l’Italia ha bisogno di visione politica e non di riforme imposte dall’Europa come egli stesso auspicava”. Ma l’Europa come minaccia alla nostra autarchica felicità, come – ennesimo? – nemico esterno risponde agli stessi meccanismi cospirazionisti? “È una frase fastidiosa – mi dice Seminerio – usata da entrambi gli schieramenti: da un lato ci sono quelli che invocano l’ipse dixit, dimenticando che l’Europa siamo anche noi, e noi dovremmo essere non soggetti passivi ma attivi e partecipi alla formulazione della policy. Dall’altro questo agevola chi fa un discorso opposto: quando si richiama l’entità malvagia esterna che combutta contro di noi. “ce lo chiede l’Europa” è un classico giustificazionismo ubiquo, direi un tratto culturale del paese. Ipse dixit contro complotto esterno, entrambe entità deresponsabilizzate e deresponsabilizzanti. Sembra che non esistano alternative”.
RIMEDI – Fin qui Sibilia ha elencato i nostri mali, ma finalmente passa alle soluzioni: “in merito all’evasione fiscale ci prenderemo subito gli 80 miliardi evasi dal circuito delle slot machines, firmeremo convenzioni in favore della trasparenza bancaria con i paradisi fiscali di tutta Europa che generano evasione per decine di miliardi di euro, e con i quali siamo stati fin troppo tolleranti se non protettivi, […] ripristineremo il reato di falso in bilancio [applausi]”. All’ennesimo “signor Letta”, Sibilia viene ripreso e invitato a rivolgersi al presidente del consiglio in maniera appropriata. Seguono applausi e la risposta di Sibilia: “ritengo che Letta sia un signore”. Infine la conclusione è davvero amara, quasi rassegnata: “lo sappiamo che lei non dirà mai nulla di tutto questo a Van Rompuy, ma non per una questione di coraggio perché quello forse, se è lì dov’è, non le manca. Ma perché da oltre 15 anni l’Italia che avete costruito voi partiti PD e PDL ormai modello unico, è diventata un servile scendiletto dei banchieri di tutta Europa (applausi) ma sappia, sappia, presidente, che i cittadini italiani qui fuori vorrebbero che lei dicesse ciò quello che abbiamo suggerito noi. Adesso pensi a quello che ha in mente di dire lei domani, e ne tragga le sue conclusioni. Grazie” [applausi].
Anche questo elenco sembra un tormentone estivo. “È un grande classico – conclude a sua volta Seminerio – la corruzione, l’evasione fiscale, le slot machines. C’è gente che quei soldi li ha già spesi, li ha già messi in bilancio. Hanno già visto il modello di welfare da sviluppare. È il migliore dei mondi possibile. Termini abusati, svuotati di contenuti. Qualche anni fa la moda era “liberale”. Oggi non possiamo più usarla. Le parole chiave funzionano così, le si usa senza definirle o definendole nel modo più ampio e generico possibile, le si consuma e le si butta. Intorno tutto rimane uguale. Senza scomodare Daniele Silvestri, quando cantava “perché lo slogan è fascista di natura”. In questo paese si vive di slogan, è un paese di intruppati liberticidi con propensione all’autoritarismo e alla fascistizzazione rosso-nera altissima. In questo discorso non si può salvare nulla. Forse il segnale del microchip installato ai grillini non è abbastanza forte per arrivare fin dentro alla Camera dei Deputatati. C’è un problema di copertura.”
"Si presuppone che un vincitore delle quirinarie del MoVimento 5 Stelle CHE HA PARTECIPATO ALLE STESSE NELLA PRIMA E FINO ALLA VOTAZIONE FINALE, se avesse avuto tali dubbi sull'impianto del M5S a partire da Gaia (2008) fino alla diaspora delle diarie avrebbe fatto bene a comunicare il suo ritiro subito. Invece, dopo essere risultata prima, ha poi commossa rifiutato. Perchè a parte le dispute ultime, tutti gli elementi in suo possesso erano gli stessi DI ORA. Il video di Gaia c'è dal 2008, il codice e regolamento sono disponibili da febbraio, insieme a tutte le informazioni tratte dalla rete. Mi chiedo di fronte al servizio proposto che sfodera tutto il repertorio antigrillo e casaleggio, incluso il trio Tavolazzi, Salsi e Favia e polemiche sulla democrazia diretta e movimento padronale, se al di là del sacrosanto diritto alla critica, non c'è qualcosa che dal punto di vista dell'etica generale non funziona. La tempistica oltretutto precede importanti appuntamenti elettorali (bastonato Alemanno, passiamo al M5S) e risulta immune Marino del PD.
Poi siamo in attesa sempre della PRESIDENZA DELLA VIGILANZA RAI, IMMINENTE LA DECISIONE e a pensar male si fà peccato ma molte volte ci si azzecca. Poi per finire non mi è nemmeno piaciuta la dichiarazione della Gabanelli ultima di oggi: "Il punto è: sono state dette cose non vere? In tal caso vengano precisate, e le pubblicheremo". Della serie prima ti sputtano poi chiedo "sono state dette cose non vere?" Siamo specialisti a resuscitare i morti (Prodi), a portare valide giornaliste a presidenti, a candidare presidenti di sinistra e quando cercheremo di portare su persone di valore al nostro interno sarà troppo tardi?
O siamo al bivio del principio di PETER ? O del paraculo"
"Gridare Forza Italia alle partite di pallone
ha un gusto un po' di destra
ma portare una canoista al governo, un po' tedesca,
è da scemi più che di sinistra."
"Mi vogliono demolire persino sui soldi, io che non ho mai toccato diecimila lire in vita mia"
"Nella loro e-mail il capo politico e il cofondatore del Movimento suggerivano di scegliere delle onlus cui devolvere l'eccedenza, e chiarivano: "I parlamentari devono percepire solo 5.000 euro lordi di indennità e ogni altro rimborso relativo a spese effettivamente sostenute rendicontate periodicamente. La differenza dovrà essere destinata al fondo di solidarietà". I risultati del sondaggio dicono altro. Ieri pomeriggio avevano votato 132 parlamentari su 163. Il 48 per cento chiede che le diarie (quindi tutte le voci accessorie) vengano mantenute completamente, con l'obbligo di rendicontare tutto quel che si spende, ma senza dovere restituire il di più. Lo farà chi vorrà. Ad esempio, se per pasti e albergo un deputato spende in un mese 2mila euro, potrà decidere di tenersi i restanti 1.500, o di metterli nel fondo di solidarietà appositamente creato."
""Per il fisco noi prendiamo tutta l'indennità, 10mila euro lordi al mese. Alcuni saranno svantaggiati, ma c'è poco da fare. Ecco perché una parte di noi vuole mantenere le indennità accessorie, per compensare quel che perde in tasse". Che si aggiunge - va ricordato - alla rinuncia all'indennità di fine mandato."
"Si tratta di 3.500 euro di diaria (le spese del mantenimento a Roma, anche per chi ci vive già); 3.690 (4.180 per i senatori) di spese esercizio mandato, quelle che servono per collaboratori (i 5 stelle assumeranno tutti con contratto regolare, e per fare avere 1.500 euro di stipendio a un assistente devono tirarne fuori 2.800); poi 1.000 euro al mese circa, a seconda della distanza casa-aeroporto, per gli spostamenti in taxi (aerei, navi e treni sono rimborsati); infine ci sono 3.098 euro annui di telefono. Alcuni vorrebbero rinunciare alle ultime due voci, almeno su base volontaria. Se ne parlerà in settimana, in assemblea."
Nella pagina del suo profilo personale campeggia il manifesto di un evento online che si è tenuto martedì, promosso dalla ragazza, che è chiaramente riconducibile a una catena di Sant’Antonio legata al business dei lingotti d’oro.Giorgia Manuguerra infatti promuove un evento di tale Gild Club, sedicente società di “Network Marketing”. Di che si occupa il Gild Club? Lo si spiega nel suo super amatoriale sito internet:Gild Club: fornisce lingotti d’oro saggiati 24 carati nel mondo eventuale custodia di oro presso i caveau della raffineria, a disposizione dei membri di Gild Club possibilità di rivendere l’oro alla raffineria. Gild Club non spende soldi in spot pubblicitari ed i soldi che risparmia li investe in sconti per i suoi membri, strong>che si occupano della pubblicità con il passaparola, ottenendo come premio una riduzione sull’importo del loro acquisto.In pratica: si fa pubblicità per il Gild Club, in cambio si ottengono sconti per comprare dal Gild Club lingotti d’oro che si possono poi rivendere. Il tutto illustrato con quella sorta di “spiegazione a ritroso” che confonde le idee e fa sembrare a prima vista tutto logico. Il meccanismo sembra proprio quello della Catena di Sant’Antonio, e si capisce da due cose: per ricevere sconti sui lingotti d’oro bisogna fare pubblicità al Gild Club. Di che si occupa il Gild Club? Di rivendita di lingotti d’oro. E quindi che bisogna pubblicizzare? I lingotti d’oro. Il funzionamento non è spiegato chiaramente, ma ricorda con tutta evidenza quello delle catene. Cosa confermata anche dal fatto che loro si premurano di chiarire che “non sono una catena di Sant’Antonio” (cosa che si fa sempre e solo in questi casi, altrimenti perché specificarlo?):Tutti potranno svolgere questa fantastica attivita’ ed essere pagati in oro giornalmente e per tutta la vita!!! Un’idea a rischio imprenditoriale zero. Il Network Marketing è reso legale e differente dalla spesso nominata “CATENA DI SANT’ANTONIO” dal fatto che si distribuisce e si commercializza un prodotto e spesso nei Network comuni e sovente l’accumulo del prodotto, noi di Gild non avremo accumuli o depositi di Caffè o altro ma bensi si potrà possedere diversi lingottiOk, la promessa è quella di poter comprare lingotti d’oro a prezzo più basso del mercato, per poi rivenderli e diventare imprenditori straricchi senza nessun rischio. Ovviamente un gioco economico non può avere questi presupposti, se no saremmo tutti miliardari, e la cosa assomiglia parecchio a una truffa.
Giorgia Manuguerra si è iscritta al Movimento 5 Stelle il 7 marzo, da pochissimo quindi, e si è candidata alle comunali di Imperia. Probabilmente non ne otterrà nulla, ma questa è una dimostrazione di che cosa si rischia quando ci si affida troppo al web, senza minimamente passare da quella “gavetta dei partiti” tanto vituperata dal partito di Grillo.
"In merito alle “uscite” odierne del professor Paolo Becchi in diversi mezzi di comunicazione, i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato prendono nettamente le distanze da tutto quanto proferito dal docente dell’ateneo genovese. Inoltre si ribadisce che il professor Becchi non è un ideologo del M5S, si tratta semmai di un’etichetta attaccata al personaggio sulle cui posizioni deputati e senatori non si riconoscono affatto." M5S Camera e Senato
La frase sui fucili? Stavo scherzando, si capisce anche dall’audio che avete mandato in onda voi”. E a proposito di M5S, Becchi chiarisce: “Non sono il suo ideologo, ho sempre parlato a titolo personale. Non sono neppure attivista del Movimento”.