martedì 26 novembre 2013

Lo strano giochetto della doppia aspettativa del grillino eletto per far assumere la moglie

Grillini onesti, che non mettono amici e parenti in posti pubblici privilegiandoli come fanno altri partiti....più o meno.

Un nuovo caso, che sia ben chiaro, è assolutamente legale, però architettato in modo "strano". Filippo Degasperi, neoeletto consigliere provinciale, grillino, si è preso un'aspettativa dal suo vecchio lavoro, l'insegnante all'Istituto di formazione professionale alberghiero di Levico Terme.. All'inizio era solo per pochi giorni e per motivi personali. Poi dopo una più lunga per impegni politici (fino a fine mandato).
Come spiega L'Adige:

Degasperi, dopo aver appreso la lieta notizia dell'elezione in consiglio il 27 ottobre, ha comunicato alla scuola la necessità di assentarsi dalla cattedra con un'aspettativa per motivi personali da lunedì 4 novembre a venerdì 15 novembre. Il 31 ottobre la segreteria dell'Istituto di formazione professionale ha cominciato a chiamare le persone nella graduatoria provinciale per la disciplina matematica/informatica, partendo dall'ultima docente assunta per quella materia, che si trovava in posizione 64.

Il telefono ha quindi squillato per i precari dal numero 65 in poi. Trentasei persone hanno rifiutato il posto di lavoro, mentre ha accettato la numero 100, Michela Gazzini, moglie del consigliere Degasperi, che aveva già lavorato all'Alberghiero l'anno precedente. «Per assenze di personale inferiori alla settimana, la scuola può eseguire la sostituzione con personale interno. Se sono più di 7 giorni, invece, si deve attingere dalla graduatoria», spiega Stefania Galli, segretaria generale della Cisl scuola.

Pochi giorni dopo, il 18 novembre, mentre la sua compagna prendeva posto dietro la cattedra a Levico, il rappresentante del Movimento Cinque stelle ha comunicato all'Alberghiero che la sua assenza dalle aule si sarebbe prolungata per tutto il resto dell'anno scolastico. Degasperi ha quindi messo nero su bianco la richiesta di beneficiare dell'aspettativa per mandato politico dal 22 novembre fino a fine legislatura, prevista per il 21 novembre 2018.

A quel punto la scuola ha dovuto mobilitarsi per trovare un sostituto fino alla fine dell'anno scolastico in corso. Per continuità didattica a quel punto la prima candidata da contattare era Michela Gazzini, forte della sua assunzione per i 10 giorni di sostituzione. La moglie di Degasperi, il 19 ottobre, ha quindi firmato un contratto di lavoro a tempo determinato fino al rientro del titolare - suo marito - con termine massimo fissato per l'11 giugno 2014. La neo assunta lavorerà a Levico per 612 ore di insegnamento, con la qualifica professionale di insegnante della formazione professionale, laureato, con posizione retributiva «1». «In questo caso il docente che è già all'interno dell'istituto per una sostituzione ha la priorità e la proroga è scontata», precisa Galli.


Capito il giochetto? Ha preso solo pochi giorni, aspettato di vedere se la moglie venisse assunta al suo posto, e poi ha comunicato la proroga dell'aspettativa fino a fine mandato, così la moglie sarebbe stata richiamata, et voilà...la moglie ha un lavoro fino a fine anno scolastico.

erchè tutto ciò? Ovvio...essendo la prima aspettativa solo di pochi giorni, tante candidate avrebbero rifiutato perchè o già impegnate o in attesa di un impiego più duraturo. Se nel caso qualcuna avesse accettato, il grillino avrebbe aspettato a comunicare l'aspettativa per impegni politici.

Come è accaduto infatti:

Tornando alla prima sostituzione, quella più breve, alcune delle trentasei persone che hanno rifiutato il posto di Degasperi lo hanno fatto perché già occupate in altre supplenze; altre si sono dichiarate impegnate con ditte private, mentre alcune non erano raggiungibili al telefono. Tra le motivazioni del «no» c'era anche la speranza di ricevere una proposta a lungo termine. Lavorare a Levico per dieci giorni può non essere abbastanza appetibile per convincere qualcuno a rinunciare ad altre collaborazioni o a rischiare di farsi trovare «occupato» nel caso arrivasse una telefonata più ghiotta. «Quando avvengono le telefonate, la segreteria non è tenuta a comunicare chi è il docente in aspettativa, ma solo la classe di concorso e la durata della sostituzione. La risposta è una roulette russa, perché molti sperano di ottenere di meglio», conclude la sindacalista.

Magari siamo solo noi malpensanti, ma le cose potrebbero effettivamente essersi svolte in questo modo. Nulla di illegale, ripetiamo. Solo un po' da furbetti.
Probabilmente, il 99% di noi avrebbe provato a fare lo stesso, sia chiaro. Però non andiamo a dire ingiro che siamo così diversi dagli altri...

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